Escursioni all’isola di Capraia, la più lontana delle isole dell’Arcipelago Toscano

Escursioni all’isola di Capraia, la più lontana delle isole dell’Arcipelago Toscano

Arrivando in traghetto l’isola di Capraia ha un aspetto magico e severo, potrebbe sembrare l’Isola del Tesoro di Stevenson o la terra perduta di King Kong.

Lunghezza Lunghezza: 14 Km lo Zenobito A/R, 10 Km lo Stagnone A/R 
Dislivello Dislivelllo: 360 mt lo Zenobito A/R, 330 mt lo Stagnone
Tempo di percorrenzaTempo di percorrenza: 5 ore lo Zenobito A/R, 4 ore lo Stagnone A/R
Difficoltà Difficoltà: medio (da 7 anni)
PosizionePosizione: Costa Tirrenica

Si comprende subito come il porto e il paese si stringano intorno a una piccola insenatura aperta verso Nord Est e chiusa da ogni altro lato da rocce a picco sul mare e colline ammantate di macchia mediterranea, regno di falchi e mufloni. Capraia è un’isola da conquistare: all’infuori delle poche centinaia di metri che separano il paese dal porto non ha strade ma decine di chilometri di sentieri, non ha spiagge di sabbia ma calette e scogli che si gettano in un mare limpido e profondo, sempre blu cobalto.
Capraia è lontana, tanto che la costa toscana non si vede quasi mai, mentre dall’alto lato i rilievi della Corsica sono ben vicini. Capraia sa di mare, che non è una cosa scontata per un’isola: ci sono le case dei pescatori e mai palazzi e speculazioni edilizie, c’è una chiesa dove da secoli i marinai lasciano i loro ex voto di avventure in mari lontani, e l’altare è protetto i due lati da due quadretti che sono come la madonna delle conchiglie della canzone di Capossela. E poi ci sono le torri di avvistamento, le storie dei pirati turchi, di Dragut e del rinnegato Uluch Alì, le colate laviche dell’antico vulcano: c’è abbastanza materia per costruire un’infinità di sogni.

Quando e come andare per sentieri a Capraia
Capraia è un’isola con pochi alberi e molto esposta sia al sole più cocente che al vento più impetuoso. Per questo più che parlare di stagione dovremo parlare di condizioni meteo: da freddo a non troppo caldo, e non troppo vento.
Primavera è ovviamente la stagione ideale, calda ma non troppo, la macchia inizia a cambiare colore, il rosmarino fiorisce e l’aria si riempie di aromi, se la stagione è stata generosa di pioggia lo Stagnone ha un bell’aspetto di laghetto di montagna. L’inverno può essere solitario e affascinante se non c’è troppo vento, e così anche l’Autunno. Marzo e Settembre inoltre sono i mesi in cui gli uccelli migratori si fermano a riposare sull’isola, soprattutto in Primavera quando si possono abbeverare allo Stagnone. L’estate è ovviamente la stagione del mare ma anche sui sentieri si possono trovare giornate inaspettatamente ventilate e piacevoli.
I sentieri di Capraia sono ottimamente tenuti e ben segnalati: d’altronde sarebbe comunque impossibile perdersi quando il sentiero corre tra mura di intricatissima macchia. Gli scarponcini sono senza dubbio più comodi sulle mulattiere di blocchi di basalto; coprirsi la testa può essere importante in un posto dove gli alberi sono pochissimi. Infine ricordiamo che non ci sono fonti nell’isola, se non in paese, e nello zaino l’acqua deve essere presente e abbondante.

Dove camminare a Capraia
Capraia ha moltissimi sentieri che raggiungono le cale più nascoste, le torri di avvistamento e il crinale sommitale. Già i brevissimi sentieri dietro il paese, come quello che scende dietro il castello, alla Torretta del Bagno, raggiungono luoghi incantati e sono bellissimi da fare anche di notte.
Il sentiero dello Stagnone è un grande classico: segue una mulattiera elevata rispetto alla macchia, costruita in anni di duro lavoro dai carcerati a cui l’isola era riservata fino a pochi decenni fa. Dalla piazza della chiesa in paese si segue la strada che salendo diventa sterrata e poi sentiero, al bivio si segue a destra iniziando a percorrere la lunga mulattiera in salita, fino al crinale del Vado del Porto: da qui, a destra si va verso lo Stagnone (2h dal paese), a sinistra verso il monte Arpona (381mt), la massima elevazione, passando dai ruderi delle vecchie caserme popolati da mufloni.
Proseguendo invece dall’incrocio a sinistra si incontrano i ruderi della antica chiesa di Santo Stefano, più volte depredata e distrutta dai pirati, e si prosegue per un sentiero a mezza costa, con poco dislivello, fino alla stupenda Torre dello Zenobito e alle magiche rocce colorate di Cala Rossa (2,40h dal paese)

E poi c’è il mare
In estate è possibile affittare una piccola barca a motore che non richiede patente ma solo attenzione e buon senso, per raggiungere le calette più sperdute. Molti sentieri portano proprio a queste calette, di cui alcune davvero stupende. Il mare è ovunque qui, nella pesca al totano che si completa con la festa di Ottobre, nella chiesetta marinara dell’Assunta, nell’acqua cristallina fin dalle calette intorno al porto e al paese.

Il sentiero per la Torre dello Zenobito

Scarica la traccia GPS

Il sentiero per lo Stagnone

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