Alla baita degli Scoiattoli in Alta Versilia

Alla baita degli Scoiattoli in Alta Versilia

Attenzione: ad oggi Giugno 2023 la baita degli Scoiattoli è purtroppo ancora chiusa, si consiglia di informarsi prima di partire.

Ermete vive insieme al suo cane e al pigro gatto nero nella casa arroccata sugli strapiombi dell’Alta Versilia, nota come Baita degli Scoiattoli.
Da anni Ermete si porta a spalla tutto quello che serve per ospitare alpinisti ed escursionisti e trasformare la sua baita in un rifugio; sale per il ripido sentiero che sbuca sotto gli appicchi strapiombanti conosciuti come i Bimbi del Procinto, perché sembrano i figli docili che seguono verso il mare l’imponente torre di roccia del padre Procinto.
Ermete sale su per le antiche mulattiere ma la sua speciale etica gli impedisce di aiutarsi con asini e muli (mi dispiace vederli così affaticati, dice); così, tutto quello che serve per rifornire la cucina del rifugio sale in montagna sulle sue gambe.
La Baita degli Scoiattoli somiglia un po’ a un vecchio rifugio dell’epoca eroica dell’alpinismo, e un po’ a una stazione di posta antica, di quelle dove forse riposavano pigramente i pittori macchiaioli di questa parte della Toscana.
Si mangia e si beve proprio bene, non c’è dubbio, ma la cosa più preziosa è l’atmosfera: si mangia tutti insieme e si condivide tutto, visto che qui non c’è menu, si mangia quello che Ermete ha preparato; la tavola è unica per tutti, si parla con persone sconosciute di mille argomenti, mentre l’occhio spazia beato sulle pareti delle Apuane e verso il mare della Versilia. Vale la pena salire alla Baita degli Scoiattoli perché un giorno, speriamo più lontano possibile, posti come questo potrebbero non esistere più.

Il sentiero e la baita
In auto da Seravezza, in Versilia, si segue per Stazzema ma poco prima di arrivare in paese si svolta a destra seguendo le indicazioni per Rifugio Forte dei marmi.
Effettivamente l’inizio della camminata è lo stesso dal quale si accede al Rifugio ma, dopo un centinaio di metri, si imbocca il sentiero di sinistra (segnavia 6) fino a un casolare che fa anche agriturismo. Da qui si può scegliere di proseguire dritti per il sentiero diretto, ripido ma veloce, oppure continuare lungo il sentiero 6 verso il Monte Forato lasciandolo però dopo non molto e imboccando un sentierino a destra (indicazioni per Foce Grattaculo) che attraversando un bel boschetto di faggi inizia a costeggiare le pareti dei Bimbi e in breve porta allo spiazzo di fronte ai bimbi, usato dell’elicottero del soccorso alpino. Da qui in un minuto si arriva alla baita, già visibile.

Per il ritorno abbiamo scelto la via diretta, il sentiero che parte giusto dal cancellino della baita e rapidamente scende fino alla cosiddetta Casa del Pittore e di lì all’agriturismo di prima: da qui, per fare una variante ancora, abbiamo lasciato il sentiero e imboccato la strada sterrata, piuttosto lunga e poco conveniente per la verità, che torna comunque alle auto.
Per la salita abbiamo impiegato due ore, un’ora per la discesa circa. Il sentiero è per lo più percorribile anche d’inverno, data l’esposizione a mare e la relativa bassa quota (non si superano i mille metri).
Non fatevi trarre in inganno dalla difficoltà per arrivare sin qui: le domeniche d’estate Ermete ha una quantità di clienti degna di un posto alla moda, quindi non dimenticate di chiamarlo al 320 6257666 e prenotare il vostro posto.
La baita ha anche 15-16 posti letto, cuccette da rifugio un po’ rustiche ma che potreste apprezzare se voleste vivere una notte come in un vecchio racconto di Fosco Maraini.

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