Le grotte del vento di Soprasasso

Le grotte del vento di Soprasasso

Tutti conosciamo la potenza erosiva dell’acqua, ma può una materia impalpabile e invisibile come il vento scavare una montagna? La risposta è si, a patto che sia disponibile l’ingrediente più importante, il lunghissimo tempo geologico.

Lunghezza Lunghezza: 6 Km 
Dislivello Dislivelllo: 370 mt
Tempo di percorrenzaTempo di percorrenza: 3 ore
Difficoltà Difficoltà: media (da 7 anni)
PosizionePosizione: Appennino Bolognese

Le brezze che spirano da Sud, dopo aver superato le cime dell’Appennino al confine con la Toscana, giungono alle arenarie che sovrastano Riolo di Vergata, tra le colline del preappennino Bolognese, e qui hanno iniziato a scavare la roccia, sgretolandola e riportandola allo stato di quella sabbia marina da cui queste arenarie sono state formate 20 milioni di anni fa. Siamo alle grotte di Soprasasso, un ambiente molto particolare che ospita una flora di garofani selvatici, ginestre, pungitopo e le caratteristiche vescicare, dalla sacca porta semi che somiglia a una vescica animale; ma naturalmente anche fauna, ricca di insetti, mammiferi terricoli e pipistrelli, e poi rapaci come il falco pellegrino che vola su queste valli ventose. L’erosione ha allargato le fenditure, erodendo la roccia in nicchie e anfratti detti tafoni, e complice il lunghissimo tempo di esposizione ai venti hanno scavato delle grotte. Queste sono diverse dalle grotte carsiche scavate dall’acqua perché non si sviluppano verso il basso ma verso l’alto, dove il vento ha trovato uno sfogo verso l’altopiano che le sovrasta.
  • dalle Grotte di Soprasasso
  • dalle Grotte di Soprasasso
  • dalle Grotte di Soprasasso
  • Un bell'esempio di tafoni
  • Le banconate arenacee di Soprasasso
  • I picchi di Montevolo
  • L'unica fonte lungo la salita
  • Montevolo dal sentiero
  • I campi di Riolo
Il sentiero Un sentiero attrezzato di recente procede ad anello da poco sopra Riolo, presso l’antica casa medievale, dapprima su asfalto, poi salendo su mulattiera fino a una fonte. Da qui continua salendo per sentiero fino a spianare poco sotto la sommità, costeggiando le grandi banconote di arenaria e superando un paio di passaggi leggermente un po’ più complicati ma mai pericolosi grazie a qualche corda fissa. Le grotte si aprono sulla nostra destra: prima una serie di anfratti e di ripari scavati negli strati più teneri della roccia, poi la grande apertura della grotta di Sopratasso, la più spettacolare, e infine, poco sopra il sentiero, la stretta e oscura grotta Buia. Da qui il sentiero prosegue a mezza costa: sempre facile e ben tracciato, ma attenzione a non sporgersi oltre il bordo, la caduta qui non è consentita. Infine il sentiero piega di nuovo verso Riolo, lungo mulattiere e quindi una bella strada asfaltata di campagna che corre tra splendidi campi e case antichissime. In tutto da considerare almeno 2 ore senza soste. Scarica la traccia GPS

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