Dune, pinete e aree umide del Lido di Classe

Dune, pinete e aree umide del Lido di Classe

Per noi Toscani l’Adriatico è l’altro mare. Nel pomeriggio l’acqua non si illumina della luce scintillane del sole calante ma anzi acquista un colore intenso, profondo, come un mare del Nord, bordato da nebbie lontane oltre l’orizzonte. Un tappeto di conchiglie steso lungo tutta la battigia ci racconta di fondali sabbiosi ideali per ogni sorta di bivalve e gasteropode.
Anche la vegetazione delle dune e della pineta è in parte diverse da quella delle nostre coste: qui fiorisce la bella yucca filamentosa dai grossi fiori bianchi e i grandi cespugli di pyracantha selvatica dalle piccole bacche rosso fuoco.
La costa a sud di Ravenna è un susseguirsi di ambienti diversi e affascinanti, incredibilmente integri se si considera che sono circondati da aree profondamente antropizzate.
Per scoprire questo tratto di costa abbiamo scelto la pineta del Lido di Classe; qui un tempo non troppo lontano c’era il mare e il porto marittimo di Ravenna; in seguito, i sedimenti portati dai fiumi hanno progressivamente insabbiato i fondali e fatto avanzare la linea di costa.
In questo ambiente di transizione tra la terra e il mare si sviluppano pinete dal sottobosco rigoglioso, paludi e aree umide dolci e salmastre, estuari e acquitrini, dune e battigie.
Un percorso di una decina di chilometri senza dislivello, percorribile a piedi in 3 ore oppure in mountain bike, consente di osservarli nella loro completezza.
L’itinerario è consigliabile in tutte le stagioni anche se mi sentirei di escludere la piena estate.

Il percorso
Il sentiero inizia nei pressi del bar Go Go Beach, inoltrandosi nella pineta; è un sentiero largo e comodo, frequentato da ciclisti e camminatori, ma appena possibile svoltiamo a sinistra. Devo ammettere di non essermi fatto fermare dal cancello che segnalava una zona militare, non ho incontrato altri segni simili e credo sia una rimanenza di vecchie strutture. Ci sono numerosi sentieri minori che attraversano la pineta, ne percorriamo qualcuno per un tratto ma non conoscendoli non tentiamo percorsi alternativi, per quanto i sentieri principali seguano sempre la direzione nord-sud e i secondari facciano da raccordo tra questi.

Lungo i sentieri minori capita di vedersi tagliare la strada dai daini, come un grosso maschio non particolarmente turbato dalla nostra presenza. Si raggiunge l’argine del fiume Bevano nei pressi del centro visite della Bevanella, e da qui si prosegue sull’argine. A sinistra il fiume, che quasi non si distingue dal grande acquitrino che lo affianca, a destra un susseguirsi di campi di erica e acquitrini.
Si costeggia il fiume osservando sull’altra sponda i tipici capanni dei pescatori con le reti a bilanciere. Il sentiero si allontana dal fiume, per incrociare il grande sentiero iniziale, ma proseguano dritti arrivando nei pressi della foce. Qui non si può raggiungere la battigia, è un’area a protezione integrale per la salvaguardia delle specie animali che vivono tra queste dune, come il rospo smeraldino e il fratino, ma anche delle dune stesse.
Senza rientrare sulla strada principale, qui inizia un sentiero lungo un argine che corre parallelo alla spiaggia senza mai avvicinarsene. Quando quest’ultimo incrocia un sentiero trasversale che taglia per la spiaggia possiamo finalmente arrivare al mare: questa zona è interdetta nei mesi estivi ma fuori stagione l’accesso è consentito.
Concludiamo il resto del percorso camminando in riva al mare su tappeti di conchiglie portate dall’ultima mareggiata, fino al punto di partenza.
Il sentiero si percorre in circa 3 ore di passeggiata tranquilla, oppure molto più velocemente se in bicicletta. Come detto le varianti sono numerose e permettono di zigzagare nella pineta. Essendo in una zona acquitrinosa, in tutte le stagioni consiglio uno spray antizanzare.
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