Il sentiero del Partigiano Janošik

Il sentiero del Partigiano Janošik

Antichi ponticelli scavalcano limpidi torrenti, creste affilate si protendono sospesi su canaloni boscosi, un sentiero attraversa umide foreste dominate dai muschi: il sentiero del partigiano Janošik ha una storia da raccontare e lo fa attraversando gli ambienti più pittoreschi della bassa montagna romagnola.

Lunghezza Lunghezza: 7 Km 
Dislivello Dislivelllo: 250 mt
Tempo di percorrenzaTempo di percorrenza: 3 ore
Difficoltà Difficoltà: media (da 7 anni)
PosizionePosizione: Appennino Romagnolo

Non credo di esagerare a dire che siamo in uno dei più iconici sentieri dell’intero Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, un percorso bellissimo in ogni stagione ma che in autunno sa regalare tutta la magia di cui dispone. Si tratta di un sentiero con poco dislivello (250 mt) e abbastanza breve (meno di 7 km), dunque adatto a tutti pur con una certa dimestichezza su terreni di montagna, avendo alcuni tratti scoscesi e leggermente esposti.

Il sentiero
Il sentiero inizia dal rifugio Trappisa di Sotto, raggiungibile da Santa Sofia proseguendo per Poggio alla Lastra e poi Cà di Verioli. Da qui si seguono i segni particolari di questo sentiero, la stella rossa, salendo lungo la “Salgheda” per un bel bosco di aceri e querciole intervallati da maestose farnie secolari. Si raggiunge Strabatenza, luogo di memoria della lotta partigiana, ricordata dai numerosi cartelli e dal cippo commemorativo.
Da qui il grosso della salita è già completato e il sentiero proseguirà sostanzialmente con saliscendi, fino alla discesa finale.
Per adesso il sentiero cala leggermente incuneandosi in una valle e avvicinandosi ad alcuni torrenti che attraverserà con facili guadi. A Cà di Forni un antico ponticello a schiena d’asino che sa di Contea degli Hobbit merita tutto il nostro rispetto (anche nel non camminarci sopra). Il sentiero riprende un po’ a salire e raggiunge l’edicola votiva della Maestà della Casaccia, che riporta la data 1889. La Maestà sorge su un magico promontorio di arenarie e marne proteso tra le due vallate, la prima appena attraversata e la seconda in cui scenderemo, ma non prima di aver attraversato un breve tratto ripido e protetto con corda che ci porta al punto più alto. Da qui il sentiero scende attraversando innumerevoli torrenti e cascatelle ricoperte di concrezioni travertinose, passando per i ruderi della Casaccia e infine rientrando al punto di partenza. Fonti presenti alla partenza (Fonte di Guido) e a Strabatenza, ma anche nei numerosi freschi torrenti che attraversano il sentiero.

I partigiani dell’Alta Romagna
“Se voi volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani (Piero Calamandrei).
Chi sceglieva di salire in montagna combattere una guerra asimmetrica e coraggiosa contro gli invasori Nazisti e i collaboratori Fascisti cambiava il proprio nome con un appellativo di battaglia, un nome che garantisse l’anonimato che salvaguardasse i combattenti e le loro famiglie dalle rappresaglie: il partigiano è un combattente, non è più lo studente, il contadino o l’operaio di qualche anno prima, il suo nuovo nome ne attesta la nu0ova esistenza che rimpiazzerà la vecchia vita fino alla vittoria.
Tra i tanti anche il partigiano Janošik, al secolo Giorgio Ceredi, che aderì appena diciottenne alla lotta partigiana combattendo con l’Ottava Brigata Garibaldi II zona, attestata in alta Romagna.
Al suo nome di battaglia, in rappresentanza di tutti i partigiani della Romagna, è stato intitolato questo sentiero che inizia alla sede di comando della Brigata a Strabatenza, attestata qui nei mesi del 1944 scurante quali, poco oltre il crinale, gli Alleati supportati da altri partigiani liberavano Firenze e la Toscana.
Il sentiero collega il comando ai ruderi della Casaccia, sede del Comando dell’8ª Brigata Garibaldi “Romagna” II distaccamento della II zona, e questa a Cà del Tosco, altra sede del II Distaccamento della II zona, in cui operò Janošik.

Il presepe di Poggio alla Lastra
Una piacevole sorpresa ci attendeva sulla via di ritorno. A Natale il piccolo paese di montagna di Poggio alla Lastra viene conquistato dallo spirito delle feste: le vecchie case sono allestite per ospitare un magnifico presepe con personaggi a grandezza naturale. Le botteghe artigiane, le attività della montagna, la vita dei queste valli è ricostruita all’interno degli edifici e tra le vie del paese. Lungo la strada principale le botteghe artigiane colorano e completano lo scenario. Un buon vin brûlé mantenuto caldo ci farà sentire ancora più stretti nell’abbraccio di questo piacevole presepe di montagna.

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