Il parco storico di Monte Sole a Marzabotto

Il parco storico di Monte Sole a Marzabotto

Il Parco regionale storico di Monte Sole, sulla media montagna bolognese, avrebbe potuto essere noto per i suoi boschi di querce che danno riparo a ungulati e predatori, oppure per gliinsediamenti etruschi, i primi di quando questi uscirono dai confini settentrionali della Toscana per colonizzare la valle del Po.

Lunghezza Lunghezza: 8 Km A/R
Dislivello Dislivelllo: 230 mt
Tempo di percorrenzaTempo di percorrenza: 3 ore
Difficoltà Difficoltà: accessibile la strada per Casaglia, facile (da 5 anni) il sentiero
PosizionePosizione: Appennino Bolognese


Ma molto più probabilmente sentirete parlare di Marzabotto e del Parco di Monte Sole per il ricordo di un feroce eccidio avvenuto durante la guerra, ma che aveva poco in comune con la guerra stessa se non quello stato calamitoso portato da chi “appartiene a una casta militare senza scrupoli e senza morale” a cui il conflitto dona “la certezza di non dover mai rendere conto a nessuno delle sue colpe”.
Siamo andati al Parco di Monte Sole ad assistere a un concerto sulla memoria, per visitare i luoghi dell’eccidio, e per scoprire la storia di questo angolo della Linea Gotica.

La strage di Marzabotto
La storia è una eredità che può essere pesante e non deve essere dimenticata in un luogo come Monte Sole.
Nella sua lucida follia militare il feldmaresciallo Albert Kesselring proseguiva la sua strategia del terrore, più simile a una guerra medievale, massacrando e distruggendo i paesi di montagna che supportavano la Resistenza. A Monte Sole agiva la brigata Stella Rossa che da queste posizioni sopraelevate portava attacchi a postazioni e infrastrutture, nient’altro che una guerra tra eserciti. Tuttavia per Kesselring non c’era onore da rispettare in quella guerra, l’obiettivo doveva essere raggiunto a qualunque costo: se la Resistenza non poteva essere affrontata, a pagarla sarebbero stati i civili.
Capo dell’operazione fu nominato un noto comandante senza scrupoli e senza etica, il Maggiore Walter Reder, già assassino del cancelliere austriaco, già guida dei massacri di civili in Russia, già noto per le barbarie sui civili di Vinca e di Bergiola, in Apuane, e di San Terenzo Monti, in Lunigiana.
Lo schema si ripeté sull’altro versante nell’autunno del 1944: le truppe Naziste, guidate da fascisti repubblichini locali che conoscevano il territorio, si avventarono sui paesi dove nessun maschio maggiore di 14 anni era più rimasto: donne, bambini, vecchi e preti furono gli obiettivi della furia omicida, del fuoco e delle pallottole.
Fu l’eccidio più grande di tutto il martoriato Appennino Settentrionale, 770 morti in sei giorni di violenze, tutti civili, molti bambini: un evento così vergognoso che le autorità fasciste di Bologna negarono i fatti indicandole come diffamatorie con articoli dal tono acceso su tutta la stampa locale.

Il sentiero
Passeggiare per ricordare: solo qualche foto in bianco e nero è capace di farci immaginare come le pacifiche pendici di Monte Sole possano essere state teatro di dolore inenarrabile.
Partiamo dal rifugio Re-esistente il Poggiolo, dove abbiamo dormito in tenda dopo aver assistito a un concerto di un famoso cantautore, nell’ambito di un evento annuale che si ripete ogni 25 Aprile e ogni inizio Luglio e che attira tante persone soprattutto da Toscana ed Emilia.
Intorno ci sono i campi e i boschi della bassa montagna bolognese, già incontrata in questo itinerario alle grotte di Soprasasso.
Dal rifugio inizia il sentiero della memoria, da percorrere con gioia e con rispetto. Già nei pressi del rifugio c’è il cimitero è la chiesa di Sam Martino, di cui sono rimasti solo alcuni muri perimetrali ancora anneriti dalle fiamme che 80 anni fa distrussero gli edifici e i corpi dei poveri innocenti che vi erano stati rinchiusi. Si inizia a salire lungo una bella stradina di campagna, circondata da boschetti e campi coltivati, costeggiando le ripe di Monte Sole. La strada arriva a Caprara di Sotto, altri edifici, altri muri anneriti, altri nomi di vittime.
La strada prosegue in piano e verso il paese e il cimitero di Casaglia, che raggiunge dopo poco e dove termina, ma noi abbiamo deviato a sinistra salendo per un sentiero ripido ma abbastanza agevole, che in breve raggiunge le postazioni militari tedesche alle pendici di Monte Sole, oggi circondate da un meraviglioso boschetto che si apre con una vista stupenda su tutta la valle.

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